L’aumento dei livelli di interleuchina-33 (IL-33) ha dimostrato un suo potenziale utilizzo terapeutico nel trattamento di pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer (AD). La scoperta è stata effettuata durante una collaborazione fra alcune Università Cinesi ed Inglesi. I ricercatori hanno deciso d’investigare il possibile ruolo terapeutico della IL-33 dopo aver osservato come i livelli serici della ST2 solubile (sST2), proteina recettoriale per la IL-33, aumentano nei pazienti con iniziali deficit cognitivi; secondo una loro iniziale opinione, ciò identificava l’alterazione del segnale IL-33/ST2 come una delle possibili cause contribuenti alla patogenesi della AD. L’esperimento è stato condotto su topi transgenici modello ed ha rivelato che la somministrazione di IL-33 è in grado d’invertire il il deficit della plasticità sinaptica ed il deterioramento della memoria nei topi APP/PS1; di diminuire i livelli di accumulo di β-amiloide (A β) solubile e l’effetto di deposizione delle placche di amiloide tramite una promozione dell’attività della microglia; di modulare una risposta immunitaria innata e promuovendo una riduzione dell’espressione genica pro-infiammazione. In conclusione, i risultati hanno dimostrato come la proteina IL-33 potrebbe ricoprire un ruolo importante nel trattamento terapeutico dei pazienti affetti dalla AD.
12 maggio 2016
Migliorare gli esiti delle terapie per la malattia di Alzheimer con la IL-33
IL-33 ameliorates Alzheimer’s disease-like pathology and cognitive decline
A.K.Y. Fu, K.W. Hung, M.Y.F. Yuen, X. Zhou, D.S.Y. Mak, I.C.W. Chan, T.H. Cheung, B. Zhang, W.Y. Fu, F.Y. Liew, N.Y. Ip
Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, Mar 2016
www.pnas.org