I ricercatori del londinese Imperial College hanno sviluppato il primo saggio per il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) delle dimensioni di una penna tascabile USB per computer. Questo nuovo strumento, oltre ad essere di piccole dimensioni, offre l’enorme vantaggio di analizzare la presenza e quantificare la carica virale presente nel sangue dei pazienti in modo rapido ed estremamente accurato. Questo nuovo ed originale saggio portatile per il monitoraggio della carica virale HIV-1 è infatti basato su di un chip fatto di un ossido metallico semiconduttore in grado d’identificare le minime variazioni del pH generate dalle reazioni che avvengono sulla sua superficie. La piattaforma è dotata di resistenze integrate per il riscaldamento del materiale e di sensori per la rilevazione di variazioni termiche; grazie a ciò, il sistema è in grado di monitorare con semplicità i saggi degli acidi nucleici (Nucleic Acid Test – NAT) sulla superficie del chip. In aggiunta, sensori per il rilevamento del pH presenti nella piattaforma valutano la presenza e le concentrazioni degli ioni idrogeno sviluppati durante le reazioni di polimerizzazione del DNA. Questa tecnologia, benché necessiti di ulteriori valutazioni per la specificità delle analisi, mostra sicuramente dunque grandi vantaggi per lo sviluppo di una strumentazione point-of-care. La tecnologia è infatti applicabile a differenti agenti patogeni contemporaneamente e, soprattutto, sarebbe di notevole supporto per quegli ambienti clinici senza accesso ad infrastrutture di laboratorio adeguate come nei paesi in via di sviluppo.
30 novembre 2016
Una nuova tecnologia portatile ed estremamente accurata per il saggio dell’HIV
Novel pH sensing semiconductor for point-of-care detection of HIV-1 viremia
R. Gurrala, Z. Lang, D. Davidson, E. Harrison, M. McClure, S. Kaye, C. Toumazou, G.S. Cooke
Scientific Reports, Nov 2016
http://www.nature.com/articles/srep36000