Le malattie epatiche croniche sono un serio problema per la sanità mondiale.
Solo in Europa, la cirrosi epatica è responsabile della morte di 70.000 persone,
circa l’1.8% di tutti decessi.
I tassi di mortalità per malattie epatiche indotte da alcol sono diversificati e standardizzati per le varie nazioni raggiungendo il 48% per gli uomini in Ungheria.
Non meno importanti sono le malattie epatiche indotte da virus, come l’ epatite cronica da virus B (0.5-0.7%) e da virus C che varia dallo 0.13% al 3.26%.
Per le forme virali desta preoccupazione l’ inconsapevolezza circa il proprio stato clinico, che comporta la diffusione del virus nella popolazione.
Al tumore epatico va imputata la morte di 47 mila persone ogni anno e costituisce la terza causa di morte tra le neoplasie. Inoltre più di 5.500 persone l’anno subiscono trapianto di fegato con un tasso di sopravvivenza ad un anno dell’ 83%.
L’ epato-carcinoma (HCC) è uno dei i più diffusi caratterizzato da un’alta mortalità a causa della impossibilità di una diagnosi precoce e di trattamenti mirati.
Il gold standard per evidenziale danni strutturali del fegato è la biopsia, che può comportare una serie di complicanze.
I clinici sono alla ricerca di metodi non invasivi, semplici e poco costosi per diagnosticare le malattie epatiche. La glicosilazione delle proteine ha attirato l’ attenzione di molti ricercatori al fine di sviluppare metodi che rispondessero a questi requisiti.
Glicosilazione ed N-glicani
Per glicosilazione si intende una modificazione della struttura delle proteine durante o in seguito al processo di sintesi proteica. I glicani della membrana degli epatociti hanno un importante ruolo nei processi intracellulari ed intercellulari, tra i quali il riconoscimento tra le cellule, lo sviluppo cellulare e lo sviluppo di tumori e metastasi.
E’ noto che cambiamenti nella struttura dei glicani delle proteine del siero siano indicatori di danno epatico. Sebbene ogni malattia abbia specifici marcatori, tutte le malattie epatiche sono caratterizzate dagli stessi processi.
Durante la glicosilazione,attraverso complessi processi biochimici i singoli glicani vengono aggiunti alle proteine di membrana formando catene di oligosaccaridi.
La maggior parte del siero umano contiene uno o più N glicani.
Glyco Liver Profile (Helena)
Glyco Liver Profile è un test non invasivo che da un campione di siero fornisce un’immagine completa del danno epatico separando e quantificando 4 specifici glicani NGA2F-NA2-NA2FB ed NA3. Applicando un algoritmo basato sui loro rapporti fornisce altrettanti indici:
- indice di infiammazione (discrimina tra NAFLD e NASH)
- indice di fibrosi, che permette anche la stadiazione della fibrosi
- indice di cirrosi (discrimina tra compensata e non compensata)
- indice prognostico per HCC (carcinoma epato cellulare), che definisce il rischio di sviluppare HCC entro 5 anni.
Trattandosi di un test non invasivo, può essere utilizzato per monitorare la progressione della malattia e la risposta a eventuali trattamenti
Principio del metodo
- Fase preparativa: include la denaturazione delle proteine e successivo distacco dei glicani dalle membrane. I gruppi sialici alle estremità dei glicani vengono quindi rimosse. L’ultima fase consiste nella marcatura fluorescente dei glicani.
La fase avviene a temperatara controllata in un termociclatore.
- Fase di separazione: il campione così preparato viene caricato sul V8 Nexus (Helena) e sottoposto ad elettroforesi.
Il software Platinum 6 riconosce automaticamente i picchi corrispondenti ai glicani e li quantifica in percentuale.
Altrettanto automaticamente vengono applicati gli algoritmi specifici per infiammazione, fibrosi, cirrosi e prognosi HCC ed in base a cut off predefiniti la diagnosi.