La tiroidite di Hashimoto (HT) è la più comune malattia autoimmune e la causa più frequente di ipotiroidismo, che colpisce tra il 2% e il 15% della popolazione globale. Nel 1893, Rudolf Virchow propose per la prima volta un’associazione tra infiammazione cronica e sviluppo di un carcinoma. Nel secolo successivo, questa ipotesi è stata verificata attraverso la nostra comprensione di una moltitudine di malattie. Esempi classici di questo effetto negativo dell’infiammazione sul rischio di tumori maligni includono la predisposizione di pazienti con colite ulcerosa allo sviluppo dell’adenocarcinoma del colon ed il ruolo dell’epatite cronica sullo sviluppo del carcinoma epatocellulare. L’impatto della tiroidite di Hashimoto (HT) sul rischio di cancro alla tiroide e la sua accurata individuazione non è chiara. La presenza di una infiltrazione linfocitaria cronica costituisce un meccanismo logico per una trasformazione neoplastica, questo potrebbe anche influenzare l’accuratezza della valutazione diagnostica. Al fine di chiarire questi aspetti, gli Autori di questo lavoro hanno effettuato un’analisi prospettica di coorte di 9.851 pazienti consecutivi con 21.397 noduli ≥ 1 cm sottoposti a valutazione da parte dell’anatomopatologo tra il 1995 e il 2017. La definizione di HT comportava la presenza di (i) livelli elevati di anticorpi anti-perossidasi tiroidea (TPOAb) e / o (ii) il reperto ecografico di una eterogeneità diffusa e / o (iii) il riscontro della tiroidite linfocitica diffusa all’esame istologico. È stato quindi determinato l’impatto della HT sulla distribuzione della citologia e, in definitiva, sul rischio di sviluppare un tumore maligno. E’ stata posta la diagnosi di HT per un totale di 2.651 pazienti (27%), e sono stati sottoposti a biopsia 3.895 noduli HT e 10.168 noduli non HT. La prevalenza della citologia indeterminata e maligna era più elevata nel gruppo HT rispetto al gruppo non HT (indeterminato, rispettivamente nel: 26,3% vs 21,8%, P<0,001, maligno, rispettivamente nel: 10,0% vs 6,4%, P<0,001). In definitiva, il rischio di qualsiasi nodulo di determinare un tumore maligno era significativamente elevato nella condizione di HT (rischio relativo, 1,6, IC 95%, 1,44-1,79, P<0,001), ed è stato mantenuto quando i pazienti con noduli solitari o multipli sono stati analizzati separatamente (HT vs non HT: 24,5% vs 16,3% solitario, 22,1% vs 15,4% multinodulare, P<0,01). In conclusione, la tiroidite di Hashimoto aumenta il rischio di un tumore maligno della tiroide in qualsiasi paziente che viene valutato per la presenza di una patologia nodulare. Pertanto, l'eterogeneità ecografica diffusa e / o la positività TPOAb dovrebbero essere utilizzate per la valutazione del rischio al momento della valutazione.
13 maggio 2019
La tiroidite di Hashimoto aumenta il rischio di un tumore maligno della tiroide
The Impact of Hashimoto Thyroiditis on Thyroid Nodule Cytology and Risk of Thyroid Cancer
Nathalie Silva de Morais, Jessica Stuart, Haixia Guan, Zhihong Wang et al.
Journal of the Endocrine Society, Volume 3, Issue 4, April 2019, Pages 791–800
https://academic.oup.com/jes/article/3/4/791/5368376