Basandosi su un prelievo di sangue è possibile prevedere il rischio di recidiva per il linfoma a cellule B

E’ stato dimostrato che, nel linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL), livelli elevati di DNA libero circolante (cfDNA) sono associati con la massa tumorale e una prognosi sfavorevole, ma le alterazioni molecolari specifiche del tumore presenti in cfDNA, che possono avere un significato prognostico, rimangono poco chiare. Gli Autori di questo lavoro hanno studiato l’associazione tra la 5-idrossimetilcitosina (5hmC), un marcatore di demetilazione attiva e attivazione genica, nel cfDNA dei campioni di sangue ottenuto da pazienti con una recente diagnosi di DLBCL, e la loro prognosi. Utilizzando la tecnica di marcatura chimica 5hmC-Seal, estremamente sensibile, hanno studiato il cfDNA di 48 pazienti affetti da DLBCL. I pazienti sono stati arruolati presso il Medical Center dell’Università di Chicago tra il 2010 e il 2013 e sono stati seguiti fino al 31 dicembre 2017. Gli Autori sono stati in grado di individuare una distinta distribuzione genomica di 5hmC nel cfDNA segnando degli amplificatori tessuto-specifici, coerenti con i loro ruoli putativi nella regolazione genica. I profili di 5hmC nel cfDNA differivano a seconda della cellula di origine ed erano associati con i fattori prognostici clinici, tra cui lo stadio e l’International Prognostic Index. E’ stato quindi sviluppato un punteggio prognostico ponderato (weighted prognostic score (wp-score)) basato su 29 geni per prevedere la sopravvivenza libera da eventi (EFS) e la sopravvivenza globale (OS) dimostrando che le firme 5hmC nel cfDNA al momento della diagnosi sono associate all’outcome clinico e possono fornire un nuovo approccio prognostico minimamente invasivo per il DLBCL, basato su un prelievo di sangue. Gli Autori sottolineano che questi risultati, dovranno essere validati con una popolazione di pazienti più grande e, se confermati, potrebbero avere un impatto sul tasso di guarigione del DLBCL permettendo di identificare quei pazienti che sono ad alto rischio di fallimento del trattamento per arrivare quindi una gestione personalizzata con il ricorso a terapie innovative o mirate.