È sempre più evidente che la malattia di Alzheimer (AD) esiste prima della presenza della demenza e che si verificano cambiamenti nella amiloide β (Aβ) molto prima che possano essere rilevati i sintomi clinici. La diagnosi precoce di questi cambiamenti molecolari è un aspetto chiave per il successo degli interventi volti a rallentare la velocità del declino cognitivo. I biomarcatori che possono essere dosati nel sangue e che rappresentano la spia dell’accumulo patofisiologico nel cervello di amiloide β (Aβ), rappresentano sicuramente una garanzia nel processo di valorizzazione, soprattutto per gli obiettivi preclinici e gli interventi su larga scala, in maniera efficace, gli studi clinici e la gestione della malattia di Alzheimer (AD). I ricercatori dell’Università parigina della Sorbona hanno cercato di definire se le concentrazioni plasmatiche del rapporto Aβ1–40 / Aβ1–42, valutate utilizzando il test immunologico a matrice singola molecola, sono in grado di predire lo stato del deposito della proteina Aβ cerebrale rilevabile con la tomografia ad emissione di positroni in una coorte monocentrica longitudinale su larga scala (N = 276) di soggetti anziani con disturbi soggettivi della memoria. Lo studio ha mostrato una precisione bilanciata del 76,5% e 81%, rispettivamente, per il rapporto plasma Aβ1–40 / Aβ1–42. La precisione non è influenzata dal sesso, dall’età o dall’allele ε4 dell’apolipoproteina E (APOE). Quest’ultima è una proteina plasmatica, coinvolta nel trasporto del colesterolo, che si lega alla proteina amiloide. Sono presenti tre isoforme di ApoE: Apoε2, Apoε3 e Apoε4 che sono i prodotti di 3 forme alleliche diverse (ε2, ε3, ε4). Questi risultati incoraggiano uno studio di coorte di validazione indipendente per confermare l’indicazione che il rapporto plasmatico Aβ1–40 / Aβ1–42, potrebbe migliorare il futuro standard per il trattamento e la progettazione della sperimentazione clinica. Inoltre è ipotizzabile che il valore clinico della determinazione della amiloide plasmatica rifletta meglio la piena complessità dell’AD se il pannello viene esteso, dopo una valutazione critica del miglioramento delle prestazioni, usando i rapporti di Aβ42 con altre isoforme di Aβ.
21 gennaio 2020
Significato delle concentrazioni plasmatiche del rapporto Aβ1–40/Aβ1–42 nella malattia di Alzheimer
Plasma amyloid β 40/42 ratio predicts cerebral amyloidosis in cognitively normal individuals at risk for Alzheimer's disease
Andrea Vergallo, Lucile Mégret, Simone Lista et al.
Alzheimer's & Dementia Volume 15, Issue 6, 2019, Pages 764-775
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1552526019300822?dgcid=raven_sd_recommender_email