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17 marzo 2020

L’individuazione del SARS-CoV-2 in diversi campioni biologici

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L’emergenza, in Cina, alla fine del 2019, della COVID-19 (acronimo di “coronavirus disease 2019” come definito dalla World Health Organization nel febbraio 2020) è causata dal severe acute respiratory syndrome coronavirus 2 (SARS-CoV-2) precedentemente e provvisoriamente denominato nuovo coronavirus 2019 o 2019-nCoV. Questa ha causato una grave pandemia. In genere la conferma della diagnosi clinica viene fatta con la tecnica della reazione a catena della polimerasi inversa in tempo reale (rRT-PCR) dei tamponi rinofaringei. Tuttavia, non è noto se il virus possa essere rilevato in campioni provenienti da altri siti e quindi potenzialmente trasmesso in modi diversi dalle goccioline respiratorie. Gli Autori di questo articolo del National Institute for Viral Disease Control and Prevention, a Beijing in Cina, hanno studiato la biodistribuzione del SARS-CoV-2 tra diversi tessuti di pazienti ricoverati con malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) diagnosticati in base ai sintomi e al quadro radiologico e confermati dal rilevamento del SARS-CoV-2. Sono stati inclusi i pazienti con campioni raccolti sulla base delle indicazioni cliniche di 3 ospedali nelle province di Hubei, Shandong e Beijing, in Cina, dal 1 ° gennaio al 17 febbraio 2020. I tamponi faringei sono stati raccolti dalla maggior parte dei pazienti da 1 a 3 giorni dopo il ricovero in ospedale. Sangue, espettorato, feci, urine e campioni nasali sono stati raccolti durante la malattia. Il liquido di lavaggio broncoalveolare e la biopsia con spazzolatura bronchiale mediante broncoscopio flessibile a fibre ottiche sono stati campionati da pazienti con malattia grave o sottoposti a ventilazione meccanica. L’RNA è stato estratto da campioni clinici e determinato mediante rRT-PCR. Sono stati raccolti 1070 campioni da 205 pazienti con COVID-19. Il 19% dei pazienti aveva una malattia grave. I campioni di liquido da lavaggio broncoalveolare hanno mostrato i più alti tassi positivi, seguiti dai campioni di espettorato, dai tamponi nasali, dalla biopsia con spazzolatura bronchiale, dai tamponi faringei, dai campioni delle feci e dai campioni di sangue. Nessuno dei 72 campioni di urina è risultato positivo. In conclusione, in questo studio, il SARS-CoV-2 è stato rilevato in campioni provenienti da più siti di 205 pazienti con COVID-19, con campioni del tratto respiratorio inferiore che spesso si sono rivelati positivi per il virus. È importante sottolineare che il virus vivo è stato rilevato nelle feci, il che implica che la SARS-CoV-2 può essere trasmessa per via fecale. Una piccola percentuale di campioni di sangue ha dato risultati positivi alla PCR, suggerendo che a volte l’infezione può essere sistemica. La trasmissione del virus per via respiratoria ed extra-repiratoria può aiutare a spiegare la rapida diffusione della malattia. Inoltre, i test su campioni provenienti da più siti possono migliorare la sensibilità e ridurre i risultati dei test falsi negativi.