L’esame emocromocitometrico è utile in un contesto trasversale in molte patologie.
Negli ultimi decenni gli analizzatori ematologici hanno subito una formidabile evoluzione tecnologica conseguente sia alla introduzione di nuovi principi fisici per l’analisi cellulare che alla progressiva evoluzione dei software. Ne sono conseguiti un miglioramento della efficienza analitica e aumento delle informazioni prodotte I più completi analizzatori oltre ai tradizionali parametri dell’esame emocromocitometrico e della leucometria differenziale sono in grado di fornire numerose altre informazioni sia di natura qualitativa che quantitativa.
La disponibilità di questa moltitudine di informazioni e di programmi software in grado di gestirle ha consentito lo sviluppo di algoritmi diagnostici che potrebbero rappresentare metodi di screening economici, facili da utilizzare ed efficienti. Infatti l’approccio multi parametrico produce risultati migliori rispetto all’utilizzo del singolo parametro.
Gli algoritmi possono essere gestiti informaticamente attraverso la loro integrazione nel LIS o nel middleware di settore e possono contribuire anche alla ottimizzazione della revisione dello striscio di sangue periferico migliorando la specificità degli algoritmi stessi.
Tuttavia, se è ormai assodato che essi possono contribuire in modo significativo al miglioramento della richiesta di approfondimenti diagnostici essi richiedono ancora studi basati su più ampie casistiche per essere affinati e migliorati.
Il loro maggiore limite risiede ancora nella stretta dipendenza della tecnologia utilizzata e nell’essere pertanto strumento specifici.
Indubbia è comunque la loro utilità nello screening di patologie rare, tra cui, ad esempio la sferocitosi ereditaria.
Per sferocitosi ereditaria o ittero emolitico di Minkowski e Chauffard, in campo medico, si intende un disordine emolitico di carattere ereditario, autosomico dominante.
La patologia è caratterizzata da alterazioni della morfologia degli eritrociti secondaria a difetti delle membrane che assumono forma sferoidale.
Il cambiamento di forma degli eritrociti comporta una sproporzione tra l’area superficiale ed il contenuto intracellulare, determinando una minore flessibilità. Quest’ultima è indispensabile per passare attraverso il microcircolo splenico ove gli eritrociti così alterati subiscono emolisi intravasale.
Le mutazioni coinvolte interessano i geni che codificano per le proteine del citoscheletro dell’eritrocita tra cui spectrina e ankirina. Gli eritrociti si contraggono fino ad assumere la configurazione flessibile più stabile secondo la tensione superficiale, ossia quella della sfera.
Nonostante questi eritrociti abbiano un’area superficiale inferiore a quella degli eritrociti normali, essi svolgono comunque il loro ruolo di trasportatori di ossigeno ed anidride carbonica; sono però osmoticamente più fragili e soggetti a degradazione fisica.
I parametri prodotti dall’esame emocromocitometrico possono essere utilizzati per sviluppare un algoritmo diagnostico di facile utilizzo per lo screening della sferocitosi ereditaria che coinvolge
% microciti
% di ipocromici
Conta reticolocitaria
% di reticolociti immaturi
Oltre ad Hb – MCV- MCHC
Gli analizzatori Mindary BC-6800 PLUS forniscono tutti questi parametri nel canale ERP attraverso l’utilizzo della esclusiva tecnologia tridimensionale SF-CUBE.
Solo in questo canale gli RBC non vengono lisati e subiscono una sfericizzazione isovolumetrica attraverso uno specifico diluente. Il colorante fluorescente si lega agli acidi nucleici presenti in RBC e PLT consentendo
la lettura ottica secondaria di RBC e PLT (RBC-O- PLT-O). In questo canale i globuli rossi vengono classificati ed identificati anche attraverso il Diagramma di Mie in base alla cui teoria lo scatter della luce a grande angolo riflette l’indice refrattario di rifrazione delle cellule che, nel caso di eritrociti e reticolociti può essere messo in correlazione con la concentrazione di emoglobina, così come lo scatter della luce a piccolo angolo è proporzionale al volume della cellula. Attraverso questo diagramma possono essere forniti una serie di parametri aggiuntivi quali :
- MCHr contenuto emoglobinico reticolocitario medio che rappresenta il parametro più precoce che indica le modificazioni dell’assetto emoglobinico ed è utile per stabilire l’efficacia della terapia in breve tempo.
- Percentuale di emazie ipocromiche ed ipercromiche. La percentuale di cellule ipocromiche rappresenta il parametro guida della società italiana ed europea di nefrologia per valutare il danno renale. La possibilità di calcolare la Ratio MICRO/HYPO discrimina il tratto talassemico dall’anemia ferro carente.
- Microciti e macrociti vengono forniti sia in % che in numero assoluto.
Qui di seguito un esempio di un caso clinico di sferocitosi determinato su un analizzatore BC-6800 PLUS