Durante il XLIV Congresso Nazionale dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani svolto a Rimini si è parlato molto dell’evoluzione epidemiologica avvenuta durante questi ultimi anni nella trasmissione del virus dell’immunodeficienza umana (HIV). A causa di una ridotta percezione del rischio, la sindrome, trasmessa principalmente per via sessuale, continua infatti a contare un numero crescente di portatori inconsapevoli; una situazione paradossale se si tiene conto delle opzioni terapeutiche disponibili con una grande possibilità di successo. Come conseguenza sia la mentalità che l’obiettivo della ricerca stanno cambiando; col passare del tempo si sta infatti abbandonando l’idea di estirpare il virus e si sta invece progettando lo sviluppo di una cura funzionale, un trattamento in grado di tenere sotto controllo l’infezione anche senza l’uso di una terapia continuativa. Anche in questo caso è tuttavia importante effettuare una tempestiva diagnosi per favorire l’efficacia e la precocità del trattamento. Partendo da questi presupposti il Componente del Direttivo AMCLI, Maria Rosaria Capobianchi, ha sottolineato l’importanza del laboratorio di microbiologia poiché “ha un ruolo fondamentale sia per identificare i soggetti infetti che possono essere avviati alla terapia, sia per seguire attentamente i parametri virologici classici nel corso della gestione del paziente, sia per aiutare i clinici con test che prendono in considerazione i resevoir del virus, la replicazione residua ed altri parametri innovativi utili ad identificare quei pazienti che hanno più possibilità di controllare il virus con regimi terapeutici ridotti o addirittura sospesi”.
2 dicembre 2015
AMCLI, la necessaria sensibilizzazione dei portatori inconsapevoli di HIV
AMCLI, Oct 2015
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