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3 novembre 2015

Brevi esposizioni al bevacizumab preoperatorio per diagnosticare preventivamente il carcinoma della mammella

136_K Mammella

Un studio condotta dalla Case Western Reserve ha rilevato che brevi esposizioni ad una terapia mirata e basata sul bevacizumab preoperatorio permettono ai medici d’identificare un segnale predittivo e caratteristico del TGF-β nelle pazienti con carcinomi della mammella HER2-negativi. Il bevacizumab è un agente terapeutico comparso agli inizi del 2000; durante gli studi iniziali aveva mostrato un’efficacia superiore  sulla malattia in fase avanzata, ma il follow-up a lungo termine non aveva dimostrato un aumento del tasso di sopravvivenza nelle pazienti rispetto ad altri farmaci chemioterapici; per questa ragione, oltre che per la sua tossicità, la Food and Drug Administration revocò il suo uso medico. Poiché alcune pazienti, dopo la sua somministrazione, avevano comunque mostrato notevoli miglioramenti, la dr.ssa Lyndsay N. Harris ed il suo gruppo avevano deciso di condurre una ricerca per identificare un eventuale biomarcatore in grado di distinguere chi beneficiasse dall’uso di questo farmaco e chi invece no. Lo studio del tessuto tumorale di pazienti affetti dal carcinoma della mammella ha condotto i ricercatori a scoprire che l’assunzione di bevacizumab porta ad una diminuzione dell’attività di segnalazione del TGF-βm, proteina responsabile di molte funzioni cellulari fra cui il controllo della crescita cellulare, la proliferazione cellulare e l’apoptosi. Questa diminuzione di attività è stata riscontrata soltanto nelle pazienti che avevano seguito questa terapia e nessun’altra, identificandolo così come specifico segnale biomarcatore per i carcinomi della mammella HER2-negativi trattati con bevacizumab. Dai risultati ottenuti Harris ha quindi concluso asserendo che “la nostra scoperta non si limita ad un singolo farmaco; ciò che importa maggiormente è che siamo in grado d’identificare i biomarcatori adatti a scegliere l’appropriata terapia. Nel nostro studio, abbiamo scoperto che questo segno distintivo è specificamente utile in risposta al bevacizumab, ma può essere altrettanto utile per predire la risposta ad altri agenti anti-angiogenici”.

Brief-exposure to preoperative bevacizumab reveals a TGF- β signature predictive of response in HER2-negative breast cancers

V. Varadan, S. Kamalakaran, H. Gilmore, N. Banerjee , A. Janevski, K.L.S. Miskimen, N. Williams, A. Basavanhalli, A. Madabhushi, K. Lezon-Geyda, V. Bossuyt, D.R. Lannin, M. Abu-Khalaf, W. Sikov, N. Dimitrova, L.N. Harris

International Journal of Cancer, Aug 2015

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