Gli interventi di prostatectomia radicale (RP) richiedono generalmente dei periodi di degenza variabili oltre ad un controllo continuo dello stato di salute del paziente. Per valutare il successo dell’intervento ed individuare eventuali recidive della patologia, il paziente deve essere sottoposto ad esame obiettivo, esplorazione rettale (DRE), biopsia o dosaggio dell’antigene prostatico-specifico (PSA).
Dopo aver analizzato le condizioni cliniche di un campione di pazienti considerati ad alto rischio, dopo esser stati sottoposti a RP fra il 1991 ed il 2013, Kang e colleghi riferiscono che “L’integrazione del PSA ultra-sensibile (uPSA) … ottimizza la gestione grazie alla corretta identificazione delle reali recidive, promuovendo una precoce strategia di salvataggio e minimizzando trattamenti non necessari”. La migliore soglia per l’incremento del marcatore è stata ritenuta essere uguale a uPSA ≥ 0.03; la scelta di questo valore fornisce infatti un vantaggio nei tempi di risposta mediani di 18 mesi (con una media di 24 mesi) rispetto alla convenzionale definizione del PSA ≥ 0.2. Il suo uso permette quindi l’identificazione di potenziali recidive con un’accuratezza superiore ad ogni altro parametro analizzato tradizionalmente, conferendo dei vantaggi significativi sia nella gestione delle tempistiche che nella presa di decisioni critiche nei casi di pazienti ad alto rischio dopo RP.
17 giugno 2015
Come individuare con largo anticipo la recidiva del cancro dopo prostatectomia radicale
Ultra-sensitive PSA following prostatectomy reliably identifies patients requiring post-op radiotherapy;
J.J. Kang, R.E. Reiter, M.L. Steinberg, C.R. King;
The Journal of Urology, May 2015, 193, 5, 1532-1538;
www.sciencedirect.com