Dibattuto dai mibrobiologi italiani il problema dell’antibiotico resistenza

Nell’era delle fake news occorre prestare la massima attenzione ai rischi reali cui fasce sempre più ampie di popolazione vanno incontro a causa della diffusione di patogeni sempre più resistenti ai trattamenti antibiotici disponibili. Diversamente da quanto si è indotti a credere, occorre focalizzare l’attenzione su “ambienti” esterni, quali l’agricoltura, l’ambiente in senso lato ma anche numerosi diversi ambiti della medicina umana come la comunità e gli ospedali. E’ necessario quindi che tutti combattano l’antibiotico resistenza che costituisce una grave minaccia per la salute pubblica nei prossimi anni. AMCLI e i microbiologi tutti accettano la sfida e si pongono quale motore per accrescere la conoscenza e la prevenzione di ogni possibile diffusione ulteriore”.
E’ questo l’impegno con il quale si è conclusa la sessione “Patogeni MDR tra territorio e strutture sanitarie: è possibile contrastare l’emergenza?” svoltosi a Rimini in occasione del Congresso Nazionale dell’Associazione.
Nel corso dei lavori, è stato ricordato, come innanzi ad un fenomeno in continua evoluzione, e con una popolazione crescente di anziani che accedono a RSA, sia quanto mai urgente definire protocolli di sorveglianza e prevenzione delle infezioni da patogeni MDR. “Il ruolo del microbiologo è centrale. Tenuto anche conto dei dati dello studio di sorveglianza dei patogeni MDR nelle lungo degenze condotto da Amcli in strutture attive sul territorio nazionale appare evidente la necessità di sviluppare e definire protocolli e sistemi di sorveglianza immediati a livello locale. Tutto per combattere una grave minaccia che fino ad oggi è stata sottovalutata” ha dichiarato Laura Pagani, Membro del Direttivo AMCLI, Coordinatore Gruppo di lavoro delle infezioni nelle strutture territoriali ed assimilate e Professore di Microbiologia Clinica dell’Università di Pavia.