E’ possibile individuare una ciclicità stagionale per tutte le malattie infettive.

La ciclicità stagionale è una caratteristica onnipresente delle malattie infettive acute e può essere una caratteristica onnipresente delle malattie infettive umane in generale. Ogni malattia infettiva acuta ha una sua finestra stagionale di occorrenza, che, soprattutto, può variare tra località geografiche e differire da altre malattie all’interno della stessa posizione.
Micaela Elvira Martinez del Climate & Health, Department of Environmental Health Sciences, Mailman School of Public Health, Columbia University, New York negli Stati Uniti, ha esplorato in questo lavoro il concetto di un calendario epidemico, che è l’idea che la stagionalità è una caratteristica unificante delle malattie a rischio epidemico e, in assenza di misure di controllo, il calendario locale può essere contrassegnato da epidemie. Un noto esempio di un calendario segnato da epidemie è quello dell’emisfero settentrionale, dove si verificano epidemie di influenza ogni inverno. Al contrario, le epidemie di varicella raggiungono il picco ogni primavera e la trasmissione della poliomielite si verificava storicamente ogni estate. Al fine di esplorare cicli documentati stagionali nelle infezioni umane, sono stati consultati i siti Web dei U.S. Centers for Disease Control and Prevention (CDC), dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, per compilare un elenco di 60+ malattie trasmissibili di interesse per la salute pubblica. La dott.ssa Martinez ha trovato che la stagionalità non si verifica solo nelle malattie infettive acute come l’influenza, ma è possibile individuare una stagionalità, contrariamente a quanto si pensava, anche per malattie infettive croniche. Esempi di questa seconda condizione sono rappresentati da malattie infettive molto diffuse come l’epatite B, e l’infezione da HIV responsabile dell’AIDS. La dotto.ssa Martinez conclude che confrontando i dati sull’incidenza della malattia con modelli di trasmissione e testando la rilevanza di varie covariate demografiche, ecologiche, comportamentali e fisiologiche, sarà possibile identificare potenziali driver stagionali a livello di popolazione.