E’ opinione di alcuni autori che la chemioterapia sistemica (SACT) dei pazienti affetti da carcinoma polmonare o della mammella possa determinare dei danni che superano i benefici. Con l’obiettivo di verificare se queste terapie siano veramente dei fattori determinanti nella mortalità dei pazienti affetti da carcinoma, un gruppo di ricercatori inglesi ha deciso di approfondire la tematica utilizzando i dati registrati dalla Public Health England ed impiegando come indicatore la mortalità entro 30 giorni dall’ultimo ciclo della SACT. L’analisi statistica effettuata per tutte le donne con carcinoma della mammella e tutti gli uomini/le donne con carcinoma polmonare residenti in Inghilterra, di età superiore ai 24 anni, che avevano iniziato un ciclo SACT nel 2014, ha messo in evidente come la mortalità dopo 30 giorni aumenta principalmente con l’età per pazienti trattati per eradicare la malattia, sia nel carcinoma della mammella che in quello polmonare; al contrario il tasso di mortalità decresce con l’età per i pazienti trattati con SACT a scopo palliativo. Parecchi fattori influenzano la mortalità precoce in questi pazienti inoltre, alcuni ospedali hanno un tasso di mortalità significativamente superiore a 30 giorni rispetto ad altri e, per questa ragione, dovrebbe essere rivalutato il processo decisionale clinico. Infine gli Autori sottolineano come sia importante acquisire ulteriori dati di laboratorio per comprendere appieno i fattori che determinano un rischio maggiore di mortalità precoce per questi pazienti.
23 settembre 2016
I fattori critici nel trattamento chemioterapico dei pazienti con carcinoma polmonare o carcinoma della mammella
30-day mortality after systemic anticancer treatment for breast and lung cancer in England: a population-based, observational study
M. Wallington et al.
The Lancet Oncology, Sept 2016, 17, 9, 1203-1216
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