I principi base per il monitoraggio dei farmaci anticoagulanti orali non antagonisti della vitamina K

Il monitoraggio degli effetti sull’organismo umano derivanti dall’uso di anticoagulanti orali non antagonisti della vitamina K (NOAC), come ad esempio apixaban e dabigatran, risulta generalmente difficile da realizzare a causa di caratteristiche variabili ed associate a ciascun paziente come età e funzione renale. Con l’obiettivo di determinare un corretto utilizzo dei farmaci NOAC nei pazienti con fibrillazione atriale, John W. Eikelboom e colleghi analizzano e discutono in una recente pubblicazione su JAMA Cardiology i principi basilari per un corretto monitoraggio anticoagulante, le metodologie per la misurazione e l’interpretazione dei livelli dei farmaci, ed il ruolo del laboratorio clinico nel processo di gestione delle terapie NOAC. La revisione dei lavori riportati in letteratura dimostra in particolare come i pazienti affetti da fibrillazione atriale e sottoposti casualmente a terapia con NOAC senza monitoraggio o warfarin con monitoraggio hanno degli esiti simili; entrambe le terapie, monitorata e non, hanno rivelato un tasso inferiore sia di emorragia intracranica che di mortalità. Nel futuro si prevedono ulteriori e necessari approfondimenti per la valutazione degli effettivi positivi derivanti da un monitoraggio clinico di routine; fino ad allora i ricercatori consigliano tuttavia di prescrivere farmaci NOAC a dosaggi definiti e di non effettuare un monitoraggio di routine durante la terapia.