In uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Gastroenterology, un gruppo di ricercatori internazionale appartenenti a strutture norvegesi ed australiane hanno raggiunto una rilevante scoperta. Lo studio dimostra che la sintomatologia, interpretata come da sensibilità non celiaca al glutine dagli stessi pazienti (fino al 13% delle persone dichiara di soffrire di questa condizione), e per questo sottoposti a specifica dieta, in realtà hanno dimostrato una sensibilità al fructan, un polimero di molecole di fruttosio. I fruttani si trovano in alimenti come carciofi, cavoli, asparagi, aglio, cipolle e grano. Considerato che recentemente è stato dimostrato che diete a basso contenuto di glutine sono legate ad un rischio più elevato di diabete mellito di tipo 2, l’attuale e diffusa tendenza a diete prive di glutine potrebbe anche essere pericolosa. Nello specifico, in questo studio, 59 persone che seguivano una dieta priva di glutine (da loro auto-somministrata), ma nelle quali era stata esclusa la diagnosi di celiachia, sono state sottoposte a tre diversi regimi dietetici, a rotazione, contenenti glutine, fruttani o nessuno dei due con una settimana di intervallo tra un regime ed il successivo. I risultati sono stati molto interessanti perché la dieta con fruttani ha indotto il maggior numero di sintomi mentre lo studio non ha riscontrato differenze nei sintomi riportati tra i gruppi con dieta di glutine e placebo.
9 marzo 2018
Il fructan potrebbe essere responsabile della sintomatologia di pazienti con disturbi attribuiti ad una sensibilità non celiaca al glutine
Fructan, Rather Than Gluten, Induces Symptoms in Patients With Self-Reported Non-Celiac Gluten Sensitivity
Gry I. Skodje, Vikas K. Sarna, Ingunn H. Minelle, et al.
Gastroenterology 2018;154:529–539
https://www.jwatch.org/na46195/2018/03/02/nonceliac-gluten-sensitivity-attributed-fructan-not-gluten?query=etoc_jwgastro&jwd=000020112269&jspc=END