Il ruolo della medicina di laboratorio pediatrico secondo l’American Association for Clinical Chemistry

I membri del AACC Government Relations Committee e del AACC Pediatric and Maternal-Fetal Division, 2016 hanno redatto un articolo in cui delineano il ruolo della medicina di laboratorio pediatrico all’interno del sistema sanitario. La presenza di un sistema sanitario specializzato nel trattamento dei lattanti, dei bambini e degli adolescenti è una necessità ed un tema di grande attualità. Basti pensare come negli Stati Uniti circa un terzo della popolazione è composta da soggetti di età inferiore ai 18 anni e vengono effettuate oltre due milioni di ospedalizzazioni e venticinque milioni di visite ambulatoriali in un solo anno. Gli specialisti del laboratorio pediatrico possono svolgere il loro ruolo in diversi contesti organizzativi: strutture sanitarie sia pubbliche che private; negli ospedali, in strutture indipendenti o in istituzioni accademiche. I laboratori dove prestano la loro opera possono lavorare specificatamente per giovani pazienti come per adulti, tuttavia, indipendentemente dal contesto organizzativo in cui operano hanno una specifica competenza per i pazienti pediatrici. Il loro lavoro inizia con i test di screening che vengono effettuati entro le prime 48 ore dalla nascita per ciascuno dei quattro milioni di neonati ogni anno. Il pediatra ed il medico di famiglia si basano sui risultati degli esami di screening e dei test per assicurare le migliori cure a questi loro assistiti sino all’adolescenza. La presenza di esperti nella medicina del laboratorio pediatrico risulta alla base del progresso sanitario, sia per la valutazione delle condizioni del paziente sia per lo sviluppo di nuovi saggi; i clinici necessitano di risposte accurate e tempestive per poter prendere delle decisioni efficaci e la popolazione pediatrica costituisce quella parte della popolazione più vulnerabile ed incapace di descrivere il proprio stato. “I laboratori costituiscono quindi la voce dei pazienti, fornendo le informazioni necessarie ai clinici.”