Il saggio ColDx per l’identificazione dei pazienti con potenziale recidiva del carcinoma colorettale

Si è aperta una nuova possibile prospettiva di trattamento chemioterapico dei pazienti a rischio di recidiva dopo un intervento chirurgico per carcinoma colo-rettale. La Dr.ssa Niedzwiecki ha presentato i risultati della sua ricerca sull’identificazione dei pazienti a maggior rischio di recidiva proprio in un recente articolo pubblicato sul Journal of Clinical Oncology. Lo studio, portato avanti dal suo gruppo di ricerca, si è principalmente focalizzato sul verificare l’evidente efficacia della piattaforma ColDx per l’identificazione dei pazienti con carcinoma del colon al secondo stadio oltre alle metodologie convenzionali, ritenute dagli autori inadeguate per questo specifico scopo. I ricercatori si sono serviti dei campioni raccolti come parte dell’Alliance phase III trial, C9581, per verificare l’efficacia del saggio; hanno così condotto uno studio retrospettivo-prospettico usando il saggio per analizzare l’RNA ottenuto dai campioni di tessuto inclusi in paraffina e provenienti dallo studio C9581. Dalle analisi è stato possibile riscontrare un’associazione fra i risultati del saggio per l’espressione genica e l’RFI (recurrence-free interval) nei pazienti con un carcinoma del colon al secondo stadio. Su un campione di 400 individui con carcinoma del colon in questo stadio, il 55% di loro era da considerarsi ad alto rischio di recidiva; i risultati prognostici del saggio ColDx hanno indicato inoltre come i pazienti a maggior rischio avevano un RFI dell’82% per un periodo di 5 anni mentre quelli classificati a basso rischio un RFI del 91%. L’associazione del ColDx con l’RFI sarebbe una valida prova a supporto dell’inserimento del ColDx fra i tradizionali marcatori clinici di rischio per definire la prognosi dei pazienti.