Il processo di stratificazione del rischio preoperatorio nei pazienti con carcinoma del colon al II stadio potrebbe presto beneficiare dall’uso del test ematico dell’antigene carcinoembrionale (CEA). Ad oggi la determinazione dei segni caratteristici di un elevato rischio viene effettuata nelle fasi successive l’operazione chirurgica, con un conseguente vantaggio minimo per la stratificazione del rischio preoperatorio. Blake A. Splinder e colleghi si sono chiesti tuttavia se il CEA possedesse una qualche valenza preoperatoria durante il processo di stratificazione del rischio; la concentrazione serica del CEA è infatti già utilizzata come marcatore tumorale. Dunque hanno analizzato i livelli del CEA relativi a pazienti registrati nel National Cancer Database, comparandoli con quelli associati ai tradizionali indicatori caratteristici di alto rischio. E’ così risultato come il trattamento chemioterapico è indiscriminatamente e generalmente applicato sia nei casi normali sia in quelli in cui i pazienti mostrano livelli elevati del CEA; inoltre, fra oltre quarantamila pazienti analizzati, il tasso di sopravvivenza generale nei 5 anni successivi al trattamento è emerso notevolmente e specificatamente superiore nei casi di pazienti con alte concentrazioni del CEA. La successiva stima della probabilità di concordanza ha poi permesso una discriminazione dei valori, rivelando la crescita della nuova stratificazione del rischio da 0,634 a 0,612. Secondo quanto ricavato, i ricercatori ritengono quindi che il saggio del CEA possieda una notevole potenzialità preoperatoria nei pazienti con carcinoma del colon al secondo stadio; il suo uso permette un notevole miglioramento della stratificazione del rischio se usato come saggio di routine oltre che promuovere un perfezionamento della stadiazione del carcinoma, indicando persino ulteriori terapie.
20 luglio 2017
Il valore preoperatorio del saggio dell’antigene carcinoembriogenetico nel carcinoma del colon.
Incorporation of CEA Improves Risk Stratification in Stage II Colon Cancer
Splinder B.A., Bergquist J.R., Thiels C.A. et al.
Journal of Gastrointestinal Surgery, May 2017, 5, 21, 770-777
https://link.springer.com/article/10.1007/s11605-017-3391-4