L’ipotiroidismo subclinico (SCH) in gravidanza è un disturbo lieve della tiroide caratterizzato da un incremento del livello sierico di TSH ma con un livello normale di tiroxina libera (FT4). Costituisce una conseguenza dei cambiamenti fisiologici nella funzione tiroidea durante la gravidanza che porta ad aumento della richiesta di ormoni tiroidei da parte della madre e rappresenta una condizione frequente tra le donne in gravidanza. L’ipotiroidismo manifesto in corso di gravidanza viene invece definito da livelli elevati di TSH con una ridotta concentrazione plasmatica di FT4. Questa condizione contribuisce ad outcomes avversi sia materno-fetali che dei neonati. Questa è la motivazione per la quale viene raccomandata con forza la terapia con levotiroxina (LT4). D’altra parte, per quanto riguarda le donne in gravidanza affette da SCH l’evidenza sia per quanto riguarda i possibili outcomes avversi che la capacità del trattamento con LT4 di prevenirli non è chiara e le raccomandazioni cliniche non sono univoche. Infatti le linee guida dell’American Thyroid Association (ATA) pubblicate nel 2017 hanno portato il limite superiore di TSH da 2,5 a 4,0 mIU / L, quando non è disponibile un cutoff basato sulla popolazione, e raccomandato la valutazione dello stato degli anticorpi perossidasi tiroidea (TPO-Ab) in tutte le donne in gravidanza con concentrazioni di TSH> 2,5 mIU / L, il cui risultato deve contribuire alla decisione sul trattamento. Gli autoanticorpi tiroidei, in particolare gli TPO-Ab, sono stati infatti associati ad aborto spontaneo e parto prematuro in donne con una normale funzione tiroidea. Questa posizione è diversa da quella espressa dalle linee guida dell’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) pubblicata nel 2015. Al fine di contribuire al chiarimento di questi aspetti, gli Autori di questo lavoro hanno condotto un sondaggio nazionale tra i medici per valutare la loro conoscenza e attuali pratiche cliniche adottate nella gestione del SCH nelle donne gravide, soprattutto con riferimento alle più recenti raccomandazioni dell’American Thyroid Association (ATA). Lo studio è stato effettuato con un sondaggio online che ha coinvolto i membri attivi degli Stati Uniti della Endocrine Society. In totale, 162 medici hanno completato il sondaggio. Le linee guida ATA sono state riviste dal 76% dei medici, di questi, il 53% ha indicato che i nuovi criteri hanno realmente cambiato il loro comportamento nella pratica clinica. Lo screening universale era l’approccio di screening preferito (54%), Per la diagnosi di SCH, la maggior parte degli intervistati (52%) ha considerato il criterio di un livello di cut-off di TSH> 2,5 mIU / L, mentre il 5% ha ritenuto valido il valore soglia basato sulla popolazione come raccomandato dall’ATA. In sintesi, questo studio nazionale ha evidenziato che, nonostante le linee guida recentemente aggiornate dell’ATA, vi è ancora un’ampia variazione nella pratica clinica per quanto riguarda la gestione delle donne gravide affette da SCH. Gli Autori concludono che sarà necessaria una collaborazione multicentrica per produrre studi randomizzati altamente affidabili e pratici sull’efficacia delle diverse opzioni di gestione e sugli outcomes sia materno-fetali che sui neonati nella gestione della donna gravida affetta da SCH.
21 novembre 2019
La gestione dell’ipotioridismo subclinico nella donna gravida
Practice Variation in the Care of Subclinical Hypothyroidism During Pregnancy. A National Survey of Physicians in the United States
Freddy J.K. Toloza; Naykky M. Singh Ospina; Rene Rodriguez-Gutierrez et al.
J Endo Soc. 2019;3(10):1892-1906
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6777401/