La metilazione del DNA racchiude importanti informazioni sull’evoluzione del carcinoma corticosurrenalico

Una recente pubblicazione del The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism dimostra l’efficacia prognostica del processo chimico di metilazione del DNA per il carcinoma corticosurrenalico (ACC); in particolare, il carattere prognostico dell’analisi dimostra la sua efficacia quando la metilazione del DNA è localizzata nelle regioni genomiche delle isole CpG. Studi precedenti avevano messo in luce una correlazione fra i casi d’ipermetilazione nelle isole CpG e un basso tasso di sopravvivenza per il paziente; ora A. Jouinot e colleghi rivelano l’effettivo valore prognostico della metodica quando applicata ad una coorte indipendente di pazienti. L’analisi è stata condotta in due fasi: anzitutto è stata applicata la tecnica nota come MS-MLPA, una variazione della reazione a catena della polimerasi specifica per la metilazione, per identificare il più appropriato set di sonde in base al tasso di sopravvivenza senza malattia (DFS) e sopravvivenza generale (OS); secondariamente, i risultati ottenuti sono stati applicati su una coorte indipendente per determinare la reale capacità dei processi di metilazione del DNA nello studio dell’ACC. I dati così ottenuti e riportati nel lavoro dimostrano come la metilazione è un fattore prognostico significativo nei casi di ACC sia per quanto riguarda la DFS che per quanto riguarda la OS. Insomma i ricercatori sono convinti, con riferimento ai dati raccolti ed alla possibilità di implementare facilmente la tecnica nella normale routine clinica, che la MS-MLPA potrebbe offrire numerosi vantaggi nelle procedure di valutazione dell’evoluzione dell’ACC, migliorando la capacità la precisione prognostica.