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25 novembre 2019

La Società di Malattie Infettive e Tropicali insieme ad altre associazioni vara un documento di consenso nazionale sulla validità del concetto: “undetectable=untransmittable”

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Nel luglio 2019, i CDC hanno aggiornato la pagina web intitolata “Efficacia delle strategie di prevenzione per ridurre il rischio di acquisizione o trasmissione dell’HIV” che presenta tabelle che sintetizzano le ultime prove di efficacia per le principali strategie di prevenzione dell’HIV: la terapia anti-retrovirale (ART), la Profilassi Pre-Espsozione (PrEP) e l’uso dei preservativi. Per quanto riguarda la ART, i dati scientifici sono chiari e evidenti; i dati dimostrano la ART con la soppressione virale è efficace al 100% nel prevenire la trasmissione dell’HIV per via sesssuale. In altre parole, per le persone che assumono la ART come prescritto e che raggiungono e mantengono la soppressione virale, non esiste alcun rischio di trasmissione dell’HIV attraverso i rapporti sessuali. Questo aggiornamento ha dato inizio nell’Agosto del 2019 alla campagna: “Parità di accesso alla rivoluzione nella prevenzione dell’HIV Basato su #ScienceNotStigma. Tutte le persone che vivono con l’HIV hanno diritto a informazioni accurate e significative sulla loro salute sociale, sessuale e riproduttiva.” Sull’onda di una sempre maggiore comprensione e della forza delle evidenze scientifiche, lo scorso 12 novembre si è tenuta a Roma presso il Ministero della Salute la “Consensus Conference Italiana su UequalsU”. L’incontro è stato promosso dalla SIMIT (Società di Malattie Infettive e Tropicali) e ICAR (Italian Conference on Aids and antiviral Research) e dalle associazioni di lotta all’HIV per lanciare un documento di consenso nazionale sulla validità del concetto che una persona HIV positiva in terapia da almeno sei mesi e con carica virale non rilevabile, non può infettare il/la proprio/a partner. L’evidenza della non contagiosità nella sfera dei rapporti sessuali è frutto di solidissime ricerche che definiscono a rischio zero un rapporto sessuale senza preservativo con una persona in trattamento efficace e viremia soppressa. Dalla prima affermazione di questo dato scientifico dalla Coorte Svizzera nel 2009, la ricerca ha fornito dati rilevati su migliaia di persone fino al 2018, anno della definitiva conferma di U = U con la pubblicazione degli studi PARTNER.
Ugualmente l’assenza di infezioni da HIV a seguito di incidenti con scambio di sangue in contesti lavorativi sanitari tra pazienti/operatori con HIV, ma in terapia efficace e carica virale non rilevabile, e pazienti/operatori HIV-negativi fornisce l’evidenza che anche in ambito diverso da quello sessuale, una persona con HIV in terapia da almeno sei mesi e con viremia non rilevabile (< 200 copie/ml) non deve essere oggetto di precauzioni particolari o di limitazioni alla propria attività lavorativa. Con la collaborazione delle organizzazioni di lotta all’HIV, SIMIT ha predisposto un corposo documento di consenso che elenca le fattispecie di rischio/evidenza che anche in Italia sarà fonte di messaggi e campagne mirate alla diffusione del concetto U = U.

HIV: un cambio epocale, una questione di diritti umani. U=U undetectable = untrasmittable U=U NON rilevabile = NON trasmissibile

https://www.lila.it/it/2012-10-11-13-28-39/comunicati-stampa-2019/1258-consensus-cs e https://www.preventionaccess.org/

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