La WHO pubblica un modello per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e la promozione della copertura sanitaria universale nei paesi membri a basso o medio reddito

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha pubblicato in queste settimane un nuovo modello per poter raggiungere, in 67 differenti paesi, sedici dei traguardi indicati fra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals-SDG). Progettato per i paesi a basso e medio reddito, il piano vorrebbe promuovere la copertura sanitaria universale (Universal Health Coverage, UHC), che è definita come l’accesso a tutte le persone e alle comunità ai servizi necessari senza difficoltà finanziarie, del 75% della popolazione mondiale; secondo le statistiche ciò comporterebbe infatti un generale allungamento dell’aspettativa di vita media di oltre 8 anni in alcuni paesi, oltre alla potenziale prevenzione di quasi cento milioni di morti premature. Gli Autori riconoscono la necessità di notevoli risorse per assicurare la diffusione e costituzione di un servizio sanitario in grado di soddisfare i requisiti del SDG con una prevedibile crescita dei costi. Nel caso in cui, ad esempio, si trovassero soltanto due terzi dei fondi necessari per lo sviluppo del progetto, la spesa passerebbe da 104 miliardi di dollari/anno a 274 nel solo intervallo 2026-2030; nel caso in cui si trovassero tutti i finanziamenti, la spesa salirebbe di altri 134 miliardi di dollari/anno, raggiungendo i 371 miliardi per la fine del 2030. Partendo da queste ed altre considerazioni riportate nel modello stilato dalla WHO, è quindi un dovere/obiettivo per i responsabili del settore sanitario e dello sviluppo quello di chiarire ai finanziatori perché gli investimenti sono necessari; infatti, come riportato nel documento, “ciascun paese dovrebbe servirsi delle prove e degli strumenti disponibili per stabilire un equo ordine di priorità, pianificare in modo strategico, e valutare in maniera realistica la via da intraprendere per raggiungere gli SDG 3 e la UHC”.