Un consistente numero di pubblicazioni affrontano il tema dell’associazione fra i livelli dell’ormone tireostimolante (TSH), la fertilità e gli esiti della gravidanza. Fra questi articoli, quello scritto da Peter Kovacs raccoglie e spiega alcuni punti chiave pubblicati dalla American Society for Reproductive Medicine sulla opportunità del trattamento sostitutivo dell’ipotiroidismo subclinico (SCH) nella paziente infertile. Dai dati noti risulta che l’ipotiroidismo ed il SCH interessano rispettivamente il 5% delle donne ed il 4-8% della popolazione Americana, con un’incidenza superiore in età avanzata; ogni anno, inoltre, una bassa percentuale di casi di SCH progrediscono ad ipotiroidismo primario manifesto. Sebbene l’associazione fra ipotiroidismo primario manifesto, infertilità, aborto spontaneo, esito negativo della gravidanza e rallentato neurosviluppo nel feto sia chiaro (e quindi l’opportunità del trattamento sostitutivo), non si può dire la stessa cosa per lo SCH. Inoltre, l’ipotiroidismo subclinico dovrebbe esser suddiviso in coloro che hanno valori di TSH al di sopra della valore massimo (4 oppure 4,5 mIU/L) con ormoni tiroidei normali (nelle quali è stato registrato che il distacco di placenta, il parto pretermine e la rottura prematura delle membrane sono più comuni), per le quali il trattamento sostitutivo è consigliato, e coloro che hanno valori di TSH tra 2,5 mIU/L e 4 mIU/L. Vi sono limitate evidenze scientifiche per guidare la cura delle donne che pianificano una gravidanza o sono nel primo trimestre di gravidanza e hanno valori di TSH compresi tra 2,5 mUI /L e 4 mIU /L. Il dosaggio degli anticorpi anti-tiroidei potrebbe aiutare la decisione clinica.
9 dicembre 2015
Le linee guida per la valutazione ed il trattamento dei casi d’ipotiroidismo nelle pazienti affette da infertilità
Subclinical hypothyroidism and infertility: who should be treated?
P. Kovacs
Medscape, Oct 2015
www.medscape.com