Martin Makary e Michael Daniel hanno recentemente analizzato il contributo dell’errore medico sulla mortalità negli Stati Uniti (US). L’interesse dei ricercatori è nato dal fatto che i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) pubblica annualmente una lista delle cause di morte più comuni negli US ed sul loro contributo relativo; tuttavia questa lista è compilata facendo riferimento ai certificati di morte redatti secondo l’International Classification of Disease (ICD) che non permette la segnalazione, e quindi la rilevazione, di cause di decesso non riportate nell’ICD (fattori riconducibili all’errore umano o sistematico). La determinazione dell’impatto dell’errore medico sui decessi è stata allora condotta utilizzando i dati riportati in letteratura. Questa ha rivelato come l’errore medico possa essere considerato la terza causa di decesso negli US. Le cause sono varie ma generalmente riconducibili ad un’azione che non raggiunge le finalità presupposte, un’azione involontaria (atto omissivo o una azione) o un errore nel trattamento potenzialmente dannoso per il paziente. La conclusione di queste iniziali valutazioni è quindi la definizione degli attuali rischi e di come, potenzialmente, limitarne la diffusione apportando sistematici miglioramenti. La tassonomia degli errori è, dopotutto, un sistema di classificazione in continua espansione e perfezionamento grazie a ricerche come quella condotta appunto da Makary e Daniel.
26 maggio 2016
L’errore medico ed il suo peso sul tasso dei decessi negli US.
Medical error – the third leading cause of death in the US
M.A. Makary, M. Daniel
BMJ, May 2016
26-05-2016