Un recente articolo pubblicato sulla rivista Nature riporta la scoperta di una nuova modalità per l’immunoterapia dei carcinomi. Questa tecnica si basa sulla somministrazione per via endovenosa in vivo di RNA-lipoplessi (RNA-LPX), senza la necessità di ulteriori funzionalizzazioni delle particelle con leganti molecolari. Il lipoplesso protegge l’RNA dalle ribonucleasi extracellulari e media l’uptake e l’espressione dell’antigene codificato, nel tessuto linfoide, da parte delle cellule dendritiche (DC) e dei macrofagi. Vengono così superati i vari problemi tecnici legati alla somministrazione per via sistemica di antigeni del vaccino. I ricercatori hanno dimostrato come gli RNA-LPX che codificano neo-antigeni virali o mutanti o autoantigeni endogeni inducono una forte risposta delle cellule T memoria ed effettrici, ed inoltre mediano il meccanismo di rigetto, interferone-alfa dipendente, contro i tumori invasivi. Al momento è in corso un trial di fase I con dosi scalari di RNA-LPX che codifica antigeni condivisi con tumori in tre pazienti affetti da melanoma nei quali è stata registrata una forte risposta delle cellule-T antigene-specifica rafforzando l’ipotesi iniziale sulla modalità di azione e la potenza. Questo modello potrebbe essere applicabile universalmente per l’immunoterapia dei tumori.
27 giugno 2016
L’immunoterapia dei tumori con l’impiego di nanoparticelle di RNA-lipoplessi
Systemic RNA delivery to dendritic cells exploits antiviral defence for cancer immunotherapy
L.M. Kranz et al.
Nature, Jun 2016, 524, 396-401
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