E’ stato recentemente proposto come predire il ceppo virale influenzale che potrà essere responsabile di future manifestazioni influenzali durante l’arco della vita basandosi sul ceppo influenzale responsabile della diffusione pandemica virale nell’anno di nascita. Questo risultato sarebbe stato raggiunto durante uno studio incentrato sui virus noti come H5N1 e H7N9, due virus dell’influenza A zoonotici. Servendosi dei dati di tutti i casi umani noti relativi a questi virus, gli scienziati hanno dimostrato come la prima infezione da parte di uno di questi virus conferisce all’individuo una vera e propria protezione contro le nuove e pericolose malattie derivanti dai sottotipi di emoagglutinina all’interno dello stesso gruppo filogenetico. In futuro, l’utilizzo di queste conoscenze e dati per lo sviluppo di un modello statistico incentrato sull’effetto protettivo derivante da questo imprinting potrebbe permettere di predire la diffusione e la gravità delle pandemie negli anni a venire. In passato si riteneva che esistesse una diretta correlazione fra l’epidemiologia dei virus dell’influenza A (IAV) zoonotici e l’età del paziente; oggi questo studio dimostra quanto questa supposizione fosse errata, rivelando come, in effetti, la correlazione sia in realtà fra IAV e l’anno di nascita dell’individuo (o meglio il ceppo virale causa della pandemia di quell’anno). Infine non bisogna sottovalutare come gli effetti derivanti da questi imprinting immunitari abbiano anche delle ricadute sulla salute pubblica, evidenziando come la virulenza dell’influenza rappresenta un fenotipo comune fra il virus ed il portatore – “anche per specie non ancora adattate alla popolazione umana”.
18 novembre 2016
L’imprinting da emoagglutinina durante l’infanzia permette di predire le future influenze.
Potent protection against H5N1 and H7N9 influenza via childhood hemagglutinin imprinting
K.M. Gostic, M. Ambrose, M. Worobey, J.O. Lloyd-Smith
Science, Nov 2016, 11, 354, 6313, 722-726
http://science.sciencemag.org/content/354/6313/722.full