Anaao Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fvm, Fassid, Cisl Medici, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials Medici e Uil Medici hanno recentemente espresso il loro parere contrario alla nuova architettura istituzionale del Sistema Sanitario Nazionale pronosticata dall’attuale legge di stabilità, che peraltro è stata approvata. L’intersindacale ritiene infatti che l’unificazione delle Aziende Ospedaliere Universitarie e delle Aziende Sanitarie Locali possa condurre ad un eccessivo ascendente delle Facoltà di Medicina sulla Sanità Nazionale; il sistema pubblico sarebbe in piena balia degli accordi fra Dirigenti sanitari e Governatori. Il rischio è che le figure universitarie a cui non sia possibile ricoprire ruoli accademici vengano reindirizzate verso incarichi ospedalieri, senza effettuare selezioni o valutazioni della conformità del curriculum con l’incarico da svolgere. La direzione di strutture sanitarie e la formazione dei futuri medici-chirurghi potrebbe essere affidata tramite semplice intesa verbale, indipendentemente dalle competenze del candidato. Anche la motivazione dei tagli per il risparmio del SSN è ritenuta ormai poco credibile, soprattutto alla luce del fatto che il salario accessorio dei professori che clinicizzano le strutture ospedaliere è tutto a carico dei bilanci aziendali e che l’orario assistenziale è la metà del normale personale ospedaliero; stupisce quindi un’ulteriore manovra del Governo a favore di un personale convenzionato a cui è, tra le altre cose, già stato ripristinato l’automatismo degli scatti di anzianità.
24 dicembre 2015
L’intersindacale unito per una rivalutazione della legge di stabilità (peraltro approvata)
Legge di Stabilità 2016: no alle aziende uniche SSN-Università
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