Un nuovo studio condotto al Department of Medicine della University of Chicago ha proposto l’idea di prevenire e curare i calcoli renali servendosi dell’Oxalobacter formigenes (OF), un batterio anaerobico in grado di degradare le molecole di ossalato e presente nell’intestino crasso di numerosi vertebrati, compreso l’uomo. Fino ad oggi era noto come questo batterio interagisce con l’epitelio del colon provocando il rilascio di una secrezione di ossalato del colon ed una riduzione dell’ossalato presente nelle urine, tuttavia non era stato ancora scoperto tramite quale secretagogo. Perciò i ricercatori americani si sono focalizzati sull’identificazione dei fattori responsabili della secrezione dell’ossalato studiando gli effetti indotti da un mezzo condizionato di cultura (CM) dell’OF sul rilascio dell’ossalato apicale dalle cellule intestinali umane Caco-2-BBE. Dalla comparazione con un mezzo di controllo ed altri esperimenti correlati (trattamento con l’inibitore H-89 della protein-chinasi A, riduzione della proteina SLC26A6 trasportatrice dell’ossalato, etc.), i ricercatori hanno concluso come i meccanismi che comprendono l’attivazione della protein-chinasi A sono direttamente collegati ai fattori bioattivi derivanti dall’OF ed al trasporto dell’ossalato nelle cellule intestinali. Questa teoria ha poi trovato un raffronto anche nei topi affetti da iperossaluria e trattati con il CM dell’OF, confermando il potenziale terapeutico di questi fattori nel trattamento preventivo dei calcoli renali.
1 dicembre 2016
Prevenire i calcoli renali grazie ai batteri intestinali
Oxalobacter formigenes–Derived Bioactive Factors Stimulate Oxalate Transport by Intestinal Epithelial Cells
D. Arvans, Y.C. Jung, D. Antonopoulos et al.
Journal of the American Society of Nephrology, Oct 2016
http://jasn.asnjournals.org/content/early/2016/10/12/ASN.2016020132.abstract