Pubblicata l’Annuale Relazione Parlamentare per la Celiachia

La Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione ha presentato in queste settimane la nona edizione della Relazione Annuale sulla celiachia al Parlamento. L’evoluzione della patologia celiaca è tenuta sotto stretta osservazione di anno in anno dalla comunità scientifica con una mappatura epidemiologica sull’intero territorio italiano, valutando inoltre l’efficacia del protocollo diagnostico sanitario in vigore. Dai dati generali risulta evidente come il numero di celiaci registrati sia notevolmente cresciuto dalla pubblicazione della prima Relazione Annuale nel 2007; le diagnosi per celiachia sono infatti aumentate da circa 64.000 a quasi 183.000 grazie soprattutto alle campagne di sensibilizzazione portate avanti dagli operatori sanitari e dai medici. Come sempre il SSN cerca di migliorare le metodiche d’informazione, ricordando agli operatori di prestare sempre grande attenzione ai problemi della collettività ed attivandosi per rendere questa condizione meno problematica del dovuto nella vita quotidiana, sia per il paziente che per le persone a lui vicine. Questa pubblicazione diviene dunque il più aggiornato punto di riferimento sia per il personale sanitario che per quello laico, contenendo informazioni di carattere generale per affrontare la patologia (es: cos’è la celiachia, cos’è il glutine) oltre le differenti analisi dei dati e le ultime precisazioni sulla normativa di riferimento. D’altra parte si prospetta che fra gli obiettivi per il prossimo anno figurerà anche la promozione di un’applicazione uniforme delle norme vigenti su tutto il territorio nazionale oltre all’elaborazione di una lista di criteri minimi da soddisfare per i vari presidi accreditati dal Servizio Sanitario Nazionale; ciò permetterebbe ai cittadini di poter usufruire di servizi ugualmente distribuiti in ogni Regione e Provincia Autonoma senza correre rischi all’allontanarsi dalla sede di residenza o, al contrario, doversi allontanare per avere accesso ai servizi di base.