Pubblicate le nuove Linee Guida ESC sull’embolia polmonare acuta

Sono state pubblicate nella rivista European Heart Journal organo ufficiale della European Society of Cardiology (ESC) le Linee guida ESC 2019 per la diagnosi e la gestione dell’embolia polmonare (PE) acuta. Questo documento segue le precedenti Linee guida ESC incentrate sulla gestione clinica dell’embolismo polmonare (PE), pubblicate nel 2000, 2008 e 2014. Molte raccomandazioni sono state mantenute o la loro validità è stata rafforzata, tuttavia, nuovi dati hanno esteso o modificato le conoscenze rispetto alla diagnosi, valutazione e trattamento dei pazienti con EP. Questi nuovi aspetti sono stati integrati per fornire strategie di gestione ottimali e, ove possibile, validate. Gli argomenti trattati sono ovviamente numerosi ed alcuni riguardano la diagnostica di laboratorio e, in particolare, l’impiego del D-dimero, i cui livelli plasmatici sono elevati in presenza di trombosi acuta. Il valore predittivo negativo del test del D-dimero è elevato e un normale livello del D-dimero rende improbabile la PE acuta o la TVP. D’altra parte, il valore predittivo positivo di livelli elevati di D-dimero è basso e il test D-dimero non è utile per la conferma di PE. Il D-dimero è frequentemente elevato anche nei pazienti con un carcinoma, nei pazienti ospedalizzati, nelle infezioni gravi o nelle malattie infiammatorie e durante la gravidanza. Poiché sono disponibili numerosi saggi del D-dimero, i medici dovrebbero essere consapevoli delle prestazioni diagnostiche del test utilizzato nel proprio ospedale. Il saggio quantitativo ELISA o derivato da ELISA ha una sensibilità diagnostica ≥95% e può essere usato per escludere PE in pazienti con probabilità pre-test bassa o intermedia. Nel pronto soccorso, un D-dimero ELISA negativo può, in combinazione con la probabilità clinica, escludere la malattia senza ulteriori test nel 30% dei pazienti con sospetto PE. Studi sull’outcome hanno dimostrato che il rischio tromboembolico di 3 mesi era <1% nei pazienti con probabilità clinica bassa o intermedia che non erano stati trattati sulla base di un risultato negativo del test. L’impiego del saggio Point-of-care del D-dimero è un altro tema trattato come anche quello degli altri biomarcatori di laboratorio.