Sarà possibile con un semplice smartphone effettuare le determinazioni, a basso costo, di semplici analiti a casa.

Gli Autori di questo articolo, che comparirà in un prossimo numero della rivista Analist, sono stati in grado di realizzare un biosensore in silicio poroso, economico, compatibile con uno smartphone, che mette in correlazione il colore strutturale di una microcavità di silicio poroso (PSiM) con la posizione di picco spettrale. Le molecole catturate nel PSiM causano un cambiamento di colore che può essere quantificato attraverso l’analisi delle immagini. Sono necessari un numero di accessori esterni minimi. Le misurazioni dello spettrometro degli spostamenti dello spettro di riflettanza della PSiM vengono eseguite in concomitanza con le misurazioni dello smartphone per confrontare l’accuratezza del biosensore dello smartphone. Gli Autori stimano che il biosensore dello smartphone supporti un’accuratezza equivalente di 0,33 nm per il rilevamento delle variazioni di colore corrispondenti agli spostamenti spettrali del PSiM. La funzionalità di biosensing è dimostrata utilizzando un dosaggio biotina-streptavidina con un limite di rilevamento stimato di 500 nM. Il biosensore per smartphone PSiM rappresenta quindi una piattaforma promettente per la diagnostica point of care senza marcatore. In futuro quindi è possibile immaginare che le più semplici determinazioni potrebbero essere effettuate a casa del paziente disponendo di una serie di vari chip di silicio rivestiti in un film speciale, ciascuno in grado di rilevare uno specifico analita, tra quelli di interesse, nelle urine piuttosto che nel sangue scattando semplicemente una foto con lo smartphone e una specifica app. I ricercatori che hanno realizzato questo dispositivo operano presso la Vanderbilt University a Nashville e la University of Miami, Coral Gables, negli USA