E’ noto che i pazienti con una storia di angina instabile e di infarto miocardico sono ad elevato rischio di eventi cardiovascolari ricorrenti. I tassi di incidenza in 7 anni di infarto del miocardio in individui non diabetici e diabetici, con un precedente infarto miocardico (assunto come punto di inizio del follow-up) sono, rispettivamente, del 18,8% e 45,0%.
Un gruppo di ricercatori del Baker Heart and Diabetes Institute ha sviluppato una importante ricerca allo scopo di determinare l’associazione tra il profiling lipidomico nel plasma (impiegando la determinazione di dieci biomarcatori lipidici) con gli eventi cardiovascolari ed anche di valutare la loro potenziale capacità di predire questi eventi. Sono così riusciti ad individuare un nuovo approccio diagnostico basato sul profiling lipidomico che può permettere una migliore previsione dell’outcome nella prevenzione secondaria delle malattie cardiovascolari (infarto miocardico non fatale, ictus non fatale, o morte cardiovascolare). In sintesi, sono riusciti a dimostrare una migliore capacità di poter predire l’outcome della malattia cardiovascolare, migliore rispetto ai fattori di rischio convenzionali ed ad un nuovo metodo simile, ma basato su due soli biomarcatori lipidici, già impiegato negli Stati Uniti. Il Baker Heart and Diabetes Institute è una struttura di ricerca medica australiana indipendente, famosa a livello internazionale. L’Istituto ha una storia di oltre 92 anni con specifici settori di ricerca che vanno dal laboratorio agli studi di comunità su vasta scala focalizzati sulla diagnosi, la prevenzione ed il trattamento del diabete e delle malattie cardiovascolari,
19 settembre 2018
Sarà possibile predire il rischio di un nuovo infarto del miocardio con un semplice prelievo ematico
Large-scale plasma lipidomic profiling identifies lipids that predict cardiovascular events in secondary prevention
Piyushkumar A. Mundra, Christopher K. Barlow, Paul J. Nestel ed al.
JCI Insight. 2018;3(17):e121326
https://insight.jci.org/articles/view/121326