Un nuovo studio, presentato durante l’Annuale Meeting della American Academy of Neurology tenutosi a Vancouver, ha dimostrato una evidente riduzione del rischio di recidive nei malati di sclerosi multipla trattati con interferone beta. La scoperta è stata effettuata dopo aver sottoposto a differenti trattamenti (con interferone beta per via sottocutanea; fingolimod, teriflunomide o dimetilfumarato per via orale) 1665 pazienti suddivisi in gruppi, di età compresa fra i diciotto ed i sessantacinque anni, affetti da sclerosi multipla (ICD-9-CM:340.xx), ed indirizzati per la prima volta ad un trattamento farmacologico con farmaci modificanti la malattia (DMDs). Il follow-up annuale ha dimostrato come i pazienti sottoposti al trattamento per via orale con teriflunomide o dimetilfumarato vanno più frequentemente incontro ad una recidiva rispetto a quelli trattati con interferone. La recidiva (valutata nell’arco di 12 mesi dopo l’inizio della DMD) era definita come: ospedalizzazione correlata alla MS, visita presso il Dipartimento di Emergenza correlata alla MS, oppure visita ambulatoriale correlata alla MS con prescrizione di corticosteroidi per ±7 giorni. In conclusione, gli stessi autori hanno attestato la necessità di condurre ulteriori approfondimenti sul tema; nonostante i risultati promettenti, lo studio si è rivelato caratterizzato da alcune limitazioni che ne hanno alterato l’applicabilità, come l’assenza di una differenziazione fra le tipologie di sclerosi multipla da cui i pazienti erano affetti. Studio supportato da: EMD Serono, Inc., Rockland, MA, USA; Pfizer Inc, New York, NY, USA
1 giugno 2016
Sclerosi multipla (MS): confronto dopo un anno di trattamento per via orale o sottocutanea
Real-World Assessment of Relapse Rates in Patients with Multiple Sclerosis Newly Initiating Subcutaneous Interferon β-1a vs Oral Disease-Modifying Drugs
Chris Kozma, Frederick Munschauer, Amy Phillips
American Academy of Neurology; AAN, Apr 2016;
http://www.abstractsonline.com/pp8/#!/4046/presentation/8308