E’ stato scoperta una connessione tra le cellule basali della prostata ed il carcinoma aggressivo della prostata (PCa). Lo studio delle cellule del lume e basali contenute nella prostata ha condotto i ricercatori a questa importante rivelazione; queste cellule formano all’interno della ghiandola prostatica un epitelio pseudostratificato i cui trascrittomi possono fornire sufficienti informazioni per perfezionare la comprensione ed il trattamento di questa patologia. Dal sequenziamento dell’RNA i ricercatori sono stati in grado di effettuare differenti scoperte fra cui: identificare le prove a supporto dell’ipotesi secondo cui lo strato cellulare basale della prostata umana contiene cellule staminali primitive; come le cellule basali sono arricchite in geni normalmente associati alla neurogenesi mentre le cellule del lume esprimono geni proneurali coinvolti nella risposta e nell’elaborazione del segnale neurale; come poter effettuare un trattamento del PCa e del PCa resistente alla castrazione (CRPC) grazie all’inibizione della RNA Polimerasi 7 (Pol I), oltre che bersagliare il MYC ed il programma trascrizionale mediato dal MYC come terapia per il PCa; una libreria di geni e di marcatori specifici alla progenie epiteliale nella prostata umana; l’esistenza di una intercomunicazione fra le cellule epiteliali del lume e basali importante per la comprensione del normale sviluppo e carcinogenesi della prostata. In conclusione, i ricercatori sono stati in grado di svelare le differenze molecolari e funzionali intrinseche nelle due tipologie cellulari grazie ad un’analisi dettagliata dei trascrittomi, prospettando inoltre la possibilità di ottenere potenziali ed ulteriori rivelazioni sulla eziologia dell’adenocarcinoma e delle varianti di PCa oltre che sullo sviluppo di nuove terapie.
16 marzo 2016
Scoperta una connessione delle cellule basali e del lume con il carcinoma aggressivo della prostata
Stem cell and neurogenic gene-expression profiles link prostate basal cells to aggressive prostate cancer
D. Zhang et al.
Nature communications, Feb 2016, 7
www.nature.com