Scoperta una similitudine tra i meccanismi di trasmissione di malattie come l’encefalopatia spongiforme bovina e quelli di alcune alterazioni del diabete

Un nuovo studio dimostra come alcune delle alterazioni patologiche associate al diabete di tipo 2 (T2D) possono essere prodotte con meccanismi simili a quelli usati dai prioni nell’indurre malattie come l’encefalopatia spongiforme bovina e la malattia di Cretzfeldt. Il lavoro è stato portato avanti dai ricercatori del Health Science Center, Houston, e si basa sul monitoraggio della proteina nota come IAPP (islet amyloid polypeptide). Se presente in elevate concentrazioni, questa molecola potrebbe infatti dimostrarsi letale per molte delle cellule beta del pancreas che producono l’insulina. L’aggiunta di piccole concentrazioni di IAPP alle cellule pancreatiche in coltura, ed a quelle prelevate da individui sani, ha determinato una successiva diffusione e conglomerazione di alte concentrazioni di IAPP; un ulteriore studio nelle cavie con alte concentrazioni di IAPP ha inoltre rivelato come gli animali mostravano, anzitutto, elevatissime concentrazioni di glucosio ematico rispetto alle cavie di controllo e, inoltre, un elevato numero di cellule delle isole beta pancreatiche distrutte. Come con i prioni, l’iniezione in un roditore sano di IAPP sintetica o di materiale proveniente dal pancreas di altre cavie diabetiche portava alla formazione di conglomerati di IAPP nel loro pancreas. Lo studio potrebbe quindi essere il primo di una lunga serie volto ad approfondire questa nuova area di ricerca, “con profonde implicazione”; ciò che rimane da vedere è se l’esperimento, condotto con metodi artificiali e controllati, sia effettivamente riproducibile ed osservabile in un ambiente reale.