L’interessante scoperta giunge dal dipartimento Cibio dell’Università di Trento, dove un gruppo di ricercatori internazionali ha condotto uno studio pubblicato su Nature Medicine , sulla correlazione esistente tra il tumore del colon retto e la composizione del microbiota intestinale, elemento che potrebbe avere un ruolo chiave nella patologia ed aprire la strada verso una diagnosi precoce. Sono stati scoperti un gruppo di batteri che ricorrenti nel microbiota dei pazienti colpiti dal cancro del colon-retto, in concomitanza con la presenza di più copie del gene cutC.
Tali batteri si aggiungono al Fusobacterium nucleatum, la cui presenza è già stata indicata in precedenti studi come fattore associato alle neoplasie intestinali. Al tumore del colon retto sono legate anche le copie di un gene che codifica per un enzima (cutC) e coinvolto nel metabolismo di due sostanze derivanti dalla dieta, colina e trimeltilammina, quest’ultima già associata a rischio elevato di contrarre il cancro del colon retto.
Lo studio, dal titolo “Metagenomic analysis of colorectal cancer datasets identifies cross-cohort microbial diagnostic signatures and a link with choline degradation”, è stato realizzato grazie al sostegno economico della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), sede provinciale di Trento, e pubblicato su Nature Medicine.
La speranza, dunque, è che la connessione tra microbiota intestinale e neoplasia possa favorire una diagnosi certa e precoce
2 settembre 2020