Un prelievo di sangue per individuare gli individui candidabili allo screening per il carcinoma polmonare

Gli Autori, partendo dalla consapevolezza della necessità di migliorare la predizione del rischio di sviluppare il carcinoma del polmone, hanno cercato di individuare un modello di previsione del rischio del carcinoma polmonare, basato su un gruppo di selezionati biomarcatori costituiti da proteine circolanti. Con l’obiettivo quindi di migliorare le prestazioni degli attuali modelli di previsione del rischio impiegati negli Stati Uniti (quali ad esempio i modelli basati sulla storia di fumatore), sono stati esaminati i campioni di 108 pazienti, quando la diagnosi non era ancora stata fatta, che non avevano mai fumato, con carcinoma polmonare diagnosticato entro un anno dopo il prelievo ed i campioni di 216 controlli fumatori proprio per sviluppare un punteggio di valutazione del rischio basato su questi biomarcatori. Sono state impiegate, come marcatori, quattro proteine (l’antigene carboidratico 125 [CA125], l’antigene carcinoembrionario [CEA], frammenti di citocheratina 19 [CYFRA 21-1], ed il precursore della proteina B del surfattante [Pro-SFTPB]). Il punteggio dei biomarcatori è stato successivamente validato in cieco utilizzando le stime di rischio assoluto tra 63 pazienti che non avevano mai fumato con cancro al polmone diagnosticati entro 1 anno dopo il prelievo del sangue e 90 controlli appaiati ottenuti da due grandi coorti di popolazione europea. I risultati dello studio sono stati in grado di fornire una prova di principio nel dimostrare che un gruppo di biomarcatori di proteine circolanti può migliorare la valutazione del rischio per il cancro del polmone e può essere utilizzato per ottimizzare i criteri di ammissibilità allo screening del carcinoma polmonare con la tomografia computerizzata, rispetto agli attuali criteri che riescono ad individuare con la TC meno del 50% dei casi individuati complessivamente.