Valutazione di nuovi biomarcatori per la valutazione dell’insufficienza renale cronica tramite metabolomica

Kӧttgen e colleghi hanno recentemente pubblicato un articolo sulla valutazione di nuovi biomarcatori sierici per la diagnosi precoce dell’insufficienza renale cronica. I reni sono responsabili della filtrazione delle molecole metabolizzate presenti nel sangue eliminando i prodotti del catabolismo. Alterazioni della loro funzione (causa di insufficienza renale, patologie cardiovascolari e morti premature) è comunemente diagnosticata valutando le concentrazioni sieriche della creatinina; queste concentrazioni, tuttavia, diventano elevate solo dopo che la funzione renale è ridotta del 50%. Inoltre le concentrazioni di creatinina sono influenzate da altri fattori come la massa muscolare. Per queste ragioni il team di Kӧttgen si è focalizzato sull’identificazione di biomarcatori alternativi e migliori per il monitoraggio della funzione renale. I ricercatori hanno quantificato 493 piccole molecole seriche umane servendosi di un approccio metabolomico nonmirato, con la cromatografia in fase gassosa e liquida accoppiata alla spettroscopia di massa. Dai risultati dell’esame sono stati individuati sei metaboliti correlati con la funzione renale; due di loro in particolare, la pseudoridina ed il C-mannosiltriptofano, con una capacità di valutazione della funzione renale e della progressione della insufficienza renale paragonabile a quella della creatinina nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica (CKD), ma, a differenza della creatinina serica, non influenzata dal sesso del paziente. Gli autori hanno commentato: “Questi marcatori sono dei candidati promettenti per ulteriori miglioramenti nella stima della funzione renale grazie alla loro combinazione con le informazioni ottenute dalle concentrazioni di creatinina. Ciò faciliterà una diagnosi migliore della CKD, permettendo il trattamento e la prevenzione di eventuali complicazioni”.