Nei soggetti adulti ogni giorno viene eliminato approssimativamente 1% dei globuli rossi e circa 2×1011 reticolociti vengono immessi nel circolo sanguigno. I reticolociti durante la loro maturazione (4 giorni in condizioni fisiologiche, di cui tre trascorsi nel midollo e uno nel sangue periferico) progressivamente degradano i mitocondri e il loro RNA residuo e perdono parte del loro volume cellulare per mezzo della esocitosi di frammenti vescicolari e di autofagia selettiva . Ne risulta una riduzione del volume di circa il 20%, una lieve riduzione del contenuto di Hb e un conseguente aumento della concentrazione emoglobinica approssimativamente del 15%.
Il conteggio dei reticolociti è clinicamente importante sia per la classificazione fisiopatologica della anemia sia per la normalizzazione e identificazione della eritropoiesi midollare dopo interventi terapeutici (ferro-folati- eritropoietina) o come un mezzo per controllare una rigenerazione precoce dopo trapianto di midollo o cellule staminali.
Il metodo di conteggio manuale microscopico, considerato sino al 1990 il metodo standard per la conta dei reticolociti, è basato sul rilevamento visivo della presenza di granuli e filamenti di RNA ribosomiale, messi in evidenza attraverso coloranti sopravitali. Il metodo di conteggio manuale presenta alcune fonti di imprecisione dovute alle differenti procedure, l’utilizzo di coloranti differenti, la variabilità di distribuzione per la qualità dello striscio, la soggettività interpretativa con variabilità tra un operatore e l’altro e un numero inadeguato di cellule contate . Il metodo NMB e la procedura descritta nella linea guida NCCLS-ICSH H44-A2 rimane ancora il metodo raccomandato per la valutazione dell’agreement/correlazione verso l’utilizzo di metodi automatizzati.
Il conteggio manuale è molto impreciso con un coefficiente di variazione tra il 16% a livelli alti di concentrazione e 68% a livelli bassi di conteggio. Questi limiti rendono il metodo inaccettabile soprattutto a livelli bassi di concentrazione, nelle situazioni in cui il laboratorista/clinico deve distinguere tra una riduzione della attività eritropoietica del midollo (valori al di sotto del limite minimo dell’intervallo di riferimento) e una piccola ma significativa variazione derivante da un precoce recupero dopo la postplasia o monitorare la funzionalità midollare a seguito di trapianto di midollo osseo.
Gli analizzatori ematologici hanno rappresentato una rivoluzione nella conte reticolocitaria e l’automazione ormai disponibile sulla totalità degli analizzatori più completi, si basa sull’analisi di decine di migliaia di cellule e sull’uso di coloranti in grado di legarsi selettivamente al RNA e quindi generare segnali riproducibili e proporzionali al contenuto di acido nucleico. Questo permette di ottenere conteggi oggettivi e sufficientemente precisi soprattutto a bassi valori numerici (CV compresi tra il 3% e il 25%).
Ulteriore vantaggio del conteggio automatizzato è rappresentato dalla possibilità di determinare altri parametri reticolocitari che sono utili in una serie di situazioni cliniche come la Frazione dei Reticolociti Immaturi (IRF) o gli Indici Reticolocitari quali Contenuto di Emoglobina (RHE) e Volume Reticolocitario Medio (MRV) che sono utili in una serie di situazioni cliniche.
L’unica complicazione ancora presente risiede nel fatto che gli INTERVALLI di RIFERIMENTO sono strettamente metodo dipendenti. Le differenze tra metodi sono riconducibili alla diversa sensibilità dei coloranti utilizzati per evidenziare l’RNA, alla tecnologia utilizzata per identificare le cellule (fluorescenza, diffrazione della luce, assorbanza) e alle differenze tra i softwares più o meno performanti in relazione alla capacità di separare i reticolociti dai reticolociti immaturi.
Di seguito riportiamo il link a una recente e importante pubblicazione del Dottor Buttarello (Dipartimento di Medicina di Laboratorio , Azienda Ospedaliera- Università di Padova) e della equipe di Laboratorio di Patologia Clinica Ospedale di Adria
Reticulocite count and estended reticulocyte parameters by Mindray BC-6800: Reference intervals and comparison with Susmex XE-5000
- Buttarello, A. Rauli, G.Mezzapelle
sulla eminente rivista internazionale International Journal of Laboartory Hematology.
incentrato sulle performance analitiche dell’analizzatore Mindray BC-6800 in termini di precisione, carry over e stabilità congiuntamente alla definizione dei range di riferimento strumento specifici.
I risultati dello studio sono stati confrontati con le prestazioni analitiche dell’analizzatore Sysmex XE-5000 per il quale è presente una copiosa letteratura che attesta l’utilità clinica dei parametri estesi.
Lo studio è stato condotto su 184 campioni di soggetti adulti normali di entrambi i sessi e 368 soggetti affetti da differenti patologie (anemia nutrizionale prima e dopo trattamento – anemia post emorragica o emolitica – infiammazione acuta o cronica – patologie maligne in trattamento- trait beta talassemico).
Per l’analizzatore Mindray BC-6800 sono stai definiti i seguenti valori di riferimento
Reticolociti: 23,2 – 93,2 199/L
Frazione Reticolociti Immaturi: 0,015 – 0,14
RHE: 30,9 – 35,7
MRV: 97,8 – 118 FL
L’imprecisione del conteggio a tutte le concentrazioni è molto prossima all’obiettivo target rappresentato dalla variabilità biologica interindividuale.
Il carry over (2,3 %) trascurabile
La stabilità nel tempo eccellente entro le 8 ore.
La comparazione con XE-5000 evidenzia un’ottima correlazione; si evidenzia una differenza a livello del limite massimo all’interno dell’intervallo di riferimento 93,2 VS 101,3 con un ottimo agreement totale anche per RHE.